Chapter 3
Chista in funno iè 'a me terra,
niàutri nascimmoda 'a sciara.
(popular song)
What follows is extracted from an article published on La Repubblica
Words by Yuri Basilicò - founder of Va’ Sentiero
Un grecale teso scuote il tricolore sul torrione centrale di forte San Jachiddu, che domina Messina dall'alto. È la festa della Liberazione. Il braccio di mare tra Scilla e Cariddi riverbera nei primi raggi e stiamo per metterci in marcia per quella che, toccando ferro, sarà la tranche conclusiva del nostro lungo viaggio sul Sentiero Italia.
La partenza era prevista a marzo dal Molise, verso sud, ma il lockdown ci ha costretto a ritardare di un mese; facendo due conti, ci saremmo trovati ad attraversare le Isole tra luglio e agosto, non esattamente il massimo considerando le temperature e la penuria d’acqua. Perciò abbiamo deciso di rivoluzionare il calendario, modificando l’ordine delle regioni ma non il verso di percorrenza.
Il viaggio è diventato un giro ad anello: Sicilia, Sardegna, quindi si ritorna sulla terraferma e dal Molise si prosegue attraverso Campania, Basilicata e Calabria, fino a completare l’anello a Messina.
Mentre chiudiamo gli zaini riceviamo la frugale benedizione di padre Mario, l’anziano missionario che ha ridato vita al forte abbandonato con l’aiuto dei giovani immigrati che vi ha accolto.
È difficile intercettare i suoi occhi malandati, persi sulla scia d’un pensiero fugace e sormontati da sopracciglia svettanti. Ci saluta senza cerimonie, invitandoci a tornare.